“… se oggi dovessi dire, in breve, quale sia la pulsione profonda da cui è nata tutta la moderna poesia, direi che tale pulsione è quella dell’anarchia. E’ questo impulso che mi ha fatto scrivere, una volta, a conclusione di una poesia del 1976, come proposta di autoepitaffio: ‘Non ho creduto in niente’. E il problema di un poeta, oggi, rimane sempre per me, come per i suoi lettori del resto, quello di trasformare l’impulso alla rivolta in una proposta di rivoluzione, e fare della propria miscredenza un progetto praticabile”.
