Categoria: immagini
Cassandra
omaggio di parole
Ph. © Cristina Rizzi Guelfi
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per quanto la valigia sia solo un’idea di contenuti possibili
noi coltiviamo un’intimità irrisolta che non trattiene senso
e la forma ha disconosciuto gli oggetti
in incapacità di composizione
l’esistere è abbandonato all’idea di spazio che
non dialoga perché nessuno patteggia con il vuoto
che pure spadroneggia lasciando lo sguardo
isolato sull’abisso del movimento
tu decidi di non attraversare questo luogo
che pure ci trattiene
io sostengo l’impronta del mio corpo
che non molla l’idea del possibile
seppure la luce insiste ad esercitare presenza
la sua ingenuità non ci confonde
e non ristrutturiamo e non demoliamo questa intimità
che deteriora senza distrazione
© sofia demetrula rosati
testo pubblicato in
http://wordsocialforum.com/2015/04/22/giovani-prospettive-omaggio-di-parole-a-cristina-rizzi-guelfi/
e sono qui
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e sono qui amico mio amica mia
ad indossare carne
perché si rendano visibili le tue rughe
che da tempo ho assunto
come mia espressione
a mostrarti l’estetica del dolore
perché tu possa sperimentare
la densa pietà di uno sguardo che non ti conosce
a chiederti di tessere un velo di trama sottile
perché ho necessità delle tue mani sul mio volto
in movimenti studiati
non ho creduto in niente
“… se oggi dovessi dire, in breve, quale sia la pulsione profonda da cui è nata tutta la moderna poesia, direi che tale pulsione è quella dell’anarchia. E’ questo impulso che mi ha fatto scrivere, una volta, a conclusione di una poesia del 1976, come proposta di autoepitaffio: ‘Non ho creduto in niente’. E il problema di un poeta, oggi, rimane sempre per me, come per i suoi lettori del resto, quello di trasformare l’impulso alla rivolta in una proposta di rivoluzione, e fare della propria miscredenza un progetto praticabile”.