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Autore: trattiessenziali
TRA I VELI DI ISIDE: ALCUNE RIFLESSIONI SULLA NATURA- di Lucia Guidorizzi
antonio corradini-la dama velata
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Mai come in questi tempi in cui infuriano le polemiche sull’ambientalismo e sulle mutazioni climatiche necessita una riflessione sull’essenza e il significato di Natura che esuli da facili sentimentalismi, agguerriti integralismi o spregiudicati menefreghismi legati ad una ormai superata logica del profitto e della produzione.
L’uomo nei confronti della Natura ha sempre tenuto un atteggiamento ambivalente e contraddittorio: se da un lato ha tentato di assoggettarla e di sottometterla, ostentando una hybris prometeica, dall’altro l’ha celebrata come Grande Madre generatrice di vita o nostalgicamente vagheggiata come un amore perduto, collocando il suo momento di massimo splendore in una leggendaria Età dell’Oro corrispondente all’infanzia dell’umanità.
Il rapporto tra uomo e Natura non è mai stato semplice e richiede una serie di considerazioni che ci permettono di ripercorrere la storia di questa relazione controversa dal mondo antico fino alla contemporaneità.
Il bellissimo libro di Pierre Hadot “Il…
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Αϕαία _ di colei che svanisce
*
Una breve anticipazione dei versi che conpongono la mia ultima Silloge
“Αϕαία di colei che svanisce” – finalista al Premio Lorenzo Montano 2019.
ci rivolgevamo agli alberi quando
le ossa perdevano il sostegno della tenerezza
mulinelli d’acqua sorgiva
si annidavano nel midollo spinale
la massa scheletrica appariva fluorescente
con piccoli coni di luce che
stillavano dai pori cutanei
eravamo pura meraviglia e non
somigliavamo a nulla
ci coglieva lo stupore quando
potevamo sfiorarci ed emettevamo
leggeri suoni bluastri
dal vago sapore di felci
il verde non era ancora stato codificato
vagavamo tra il giallo sole e il blu acqua
non era necessario mangiare carne
ci bastava seguire l’infiorescenza stagionale
non era per questo che preparavamo gli utensili
μήτηρ chissà
se gli uccelli la sera si addormentano
con il timore che il sole torni e
se il chiarore della luna li conforta
o li fa tremare con la sua mutevolezza
le notti di buio denso quale palpito
pregano che l’immutabile custodisca
il segreto di tutte le cose
e non si provochi il grande stupore
è stato facile per chi veniva dalle steppe e non
pronunciava ma usava versi e gesti irrituali
ci hanno ricoperte di pelli di capra
nutrite con il sangue del sacrificato
e noi ne abbiamo stabilito la natura di tuoi nemici
e abbiamo cominciato a temerli a venerarli
e le dee iniziarono a svanire
testo e foto di © sofia demetrula rosati
Disegni e calligrafia di Fëdor Dostoevskij
bello!
Emanuela Sorrentino - Cinderella col Bazooka
Dostoevskij: amato, osannato, temuto. Approcciarsi alle sue opere è sempre una piccola impresa: sarò all’altezza? capirò qualcosa? è la lettura che fa per me? Queste e altre simili domande inondano la mente del lettore che nella stragrande maggioranza dei casi, vinta l’iniziale reticenza, scopre un grande autore. Delitto e castigo, i fratelli Karamazov, memorie dal sottosuolo, i demoni… opere che fanno parte della storia della letteratura, di quel corredo di pagine che hanno fatto la differenza, storie che ci hanno coinvolto e incantato. Konstantin Barst, filologo e saggista russo è andato oltre il semplice godimento dell’opera dostoevskiana, ha deciso di raccontarci come nascono queste opere. Attraverso lo studio dei manoscritti, dei disegni e degli appunti, Barst ricostruisce il momento creativo, l’illuminazione, l’attimo in cui l’idea prende vita.
In un immenso lavoro di analisi i “Disegni e calligrafia di Fedor Dostoevskij”ci mostrano l’uomo dietro l’autore, le insicurezze sulla…
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