condivido questa bellissima poesia scritta da Antonio Devicienti su Trotula, musa che ha ispirato anche un mio poema http://wp.me/p1MY5h-Fg
Il sole, cibo del pensiero, scorre
per le membra
che suggono piacere d’essere
vive.
Ascoltiamo le voci e i canti
del mercato.
Sarà gioia
il desinare –
assaporare sul palato
cibi colmi di sole e parco
vino.
La mano,
nel guidare la penna,
si vede bella, si coglie
libera,
si slancia in un volo
sul porto e sul mare
sul mare e sul porto.
Gli occhi, che la seguono,
intuiscono sotto l’azzurro
le migrazioni favolose
dei pesci,
quello spostarsi nel ventre
dell’acqua
a disseminare uova di vita
e cicli di stagioni.
Ogni atomo del mio corpo
eguale
agli atomi che sostanziano
la terra.
Aver cura del corpo
aver cura della terra.
E scalzi, sentirsi scalzi
anche quando si hanno le scarpe
ai piedi
e stare (il corpo sta,
la mente sta)
sulla pelle della terra:
essere gravidi
di terrestrità.
Attraversare la città
dai capelli di rara pioggia,
aver lavato con…
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grazie a te Antonio, per la bellissima poesia
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Grazie, Sofia, infinitamente grazie.
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