Sono sempre molto più stanco di te al mattino;
forse anche molto più felice. Ti alzi senza far rumore;
frusciano un poco le lenzuola, ti allontani scalza. Io
dormo ancora nel tepore che ha lasciato nel letto
il tuo corpo nudo. Dormo dentro la forma
del tuo corpo, sprofondato in un’oscurità biancastra. Sento
che ti lavi, che fai il caffè, che aspetti.
Sento che mi stai sopra e non ti decidi. Il tuo sorriso
percorre tutto il mio corpo, mi rende le unghie molli.
Dormo.
Vele bianche passano fulminee e immobili. Una coperta rossa
appesa alla corda. Il rosso mi pesa sulle ciglia.
Donne nude nel fiume. Uomini nudi sugli alberi.
Cavalli lenti e gravi (no, non tristi) passeggiano sui
fondali bassi del mare. Uno ha un’erezione,
il membro nero sfiora appena l’acqua. Una ragazza piange.
Un ragazzo incide col temperino sul gelso un 99,
poi aggiunge un altro 9. Dormo più profondamente, più
dentro.
Un passero sulla criniera del leone bianco. Tir, tir, –
grida. Il mondo
è carne e luce e grasso sperma. Buongiorno, amore.
Buongiorno.
da Parola carnale di Ghiannis Ritsos